Se Gaetana vivesse nei nostri giorni la definiremmo “donna di pace”, perché vivere nella Volontà di Dio è la Pace, è costruire Pace.
La ricerca costante e il compimento della Volontà di Dio è diventata in Gaetana respiro di vita, il “centro” della sua spiritualità, la perla preziosa, trovata la quale seppe vendere tutto pur di acquistarla.
Volontà di Dio vissuta in un dinamismo progressivo mai completo, in obbedienza alla vita, illuminata nella preghiera, letta nei volti concreti delle persone nel bisogno, in chi è povero, malato, solo.
Dentro le vicende personali, che lei stessa ha raccontato nella sua autobiografia, è possibile leggere lo sviluppo del suo rapporto con Dio e con gli uomini, e farne tesoro per il nostro vivere.
È all’interno di responsabilità familiari e di impegni normali verso i suoi concittadini, amati e serviti in nome di una autentica solidarietà cristiana, che Gaetana Sterni ha vissuto la sua vita.
Nella fragilità della sua condizione di donna sola, senza appoggi e mezzi umani, sostenuta unicamente da una forte spiritualità, essa riuscì a dare un apporto notevole alla sua città.
Se la civiltà di un popolo, come è stato detto, si misura dalla qualità della vita degli ultimi, l’impegno di Gaetana Sterni per il Ricovero e i bisognosi della sua città ha senz’altro contribuito un giorno a rendere Bassano più civile.
Il suo impegno religioso e civile all’interno della sua città, fortemente sostenuto da motivazioni interiori, fece di lei una mistica nella ferialità.
Da umile donna qual era, essa ha elaborato nel concreto delle scelte quotidiane, una spiritualità essenziale che la rese capace di compiere nella carità ciò che Dio voleva da lei giorno dopo giorno.
E in tal modo aprì la via a un nuovo modello di santità incarnata, attuale, vivibile da tutti e perciò esemplare.
La sua vita non è un modello da imitare, ma è testimonianza per ciascuna di noi, per ogni cristiano a cui Gesù ha consegnato la preghiera:
“Padre, sia fatta la tua volontà”.